Quanto costa avviare un’attività in proprio in Italia

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Le spese possono essere numerose, ma scegliendo il giusto regime contabili si può abbattere parte della tassazione

Aprire un’azienda oppure avviare un’attività professionale è il sogno di molte persone, ma in Italia le cose sono complicate non solo a causa della burocrazia (che fortunatamente, in parte, si sta snellendo), ma anche dei costi legati all’apertura di una partita Iva o di una società, piccola o grande che sia.

I costi per l’apertura e per il mantenimento di una partita Iva possono diminuire significativamente se si hanno i requisiti per adottare un regime agevolato e a tal proposito segnaliamo che su regime-forfettario.it, sito tra i più noti in materia, è possibile accedere a informazioni dettagliate sulla partita Iva forfettaria e sulle regole che la disciplinano.

Prima di fare il “grande passo”, dunque, è bene conoscere le spese a cui si potrebbe andare incontro.

Quali sono i costi per l’avvio di un attività in proprio

In primis, bisogna chiarire che le spese legate all’avvio di un’impresa o attività professionale possono variare a seconda di diversi fattori: il settore di attività, la ragione sociale, la città in cui si decide di lavorare, etc.
Possiamo comunque fare un breve elenco dei possibili costi:

  • Costi legali e di registrazione: per aprire una società (ad esempio, una Srl) o registrarsi come professionista autonomo è necessario affrontare alcune spese non di poco conto; per esempio, per una società bisogna affidarsi a un notaio per l’atto costitutivo o dei contratti
  • Tasse e imposte: avviata l’impresa, bisogna far fronte alle tasse, Ires (Imposta sul Reddito delle Società), Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive), Iva (Imposte sul valore aggiunto). Chiaramente, se si apre una partita Iva a regime forfettario, Iva, Irap e Ires scompaiono a favore di una tassazione a forfait
  • Contributi previdenziali e assicurazione sociale: i contributi previdenziali possono variare a seconda del regime contabile e del tipo di attività (ad esempio, lavoratore autonomo o impresa).
  • Affitto e spese per l’ufficio o il locale: un’altra spesa da non sottovalutare. I costi variano a seconda della dimensione, della posizione e della popolarità della zona. Inoltre, dovrai considerare le spese per l’elettricità, l’acqua e la connessione Internet
  • Costi per le attrezzature e per servizi professionali: macchinari, strumenti, mobili sono spese di cui tener conto. Non sempre sono indispensabili, ma a seconda dell’attività sono da mettere tra i costi possibili. Lo stesso vale per la consulenza di professionisti come il commercialista, il legale, consulenti di marketing e comunicazione etc.

Come possiamo vedere, i costi per avviare un’attività imprenditoriale o professionali sono diversi.
Rispondiamo ora alla domanda del titolo.

Avviare un’attività in Italia: quanto può costare?

La risposta ci arriva da uno studio, il Doing Business Report del World Bank Group, ossia la Banca Mondiale.
Lo studio evidenzia come tra i paesi europei ci siano molte differenze. In Italia, le spese sono le più alte del continente.

In primo luogo, la burocrazia costa, e non poco. Per fare un esempio, gli obblighi iniziali per una società a responsabilità limitata (Srl), tra cui la registrazione, le concessioni, il saldo delle imposte iniziali possono arrivare a costare circa 1058 euro.

Altra spesa che grava sulle start-up italiane è quella per il notaio: la parcella media per un professionista del settore può toccare i 1500 euro.

Tra un costo e l’altro, secondo il report, in Italia si possono toccare i 4155 euro circa. Una bella differenza già con la seconda in classifica, i Paesi Bassi (2207 euro).

In conclusione

I costi legati all’apertura di un’attività in proprio in Italia possono essere tanti e arrivare a toccare i 4000 euro circa. Naturalmente, le spese variano a seconda del tipo di attività, della ragione sociale, del regime contabile e dei costi accessori: per fare un esempio, la partita Iva a regime forfettario prevede molti meno costi rispetto al regime ordinario. Un commercialista esperto può consigliare la soluzione migliore per aprire un’attività riducendo i costi.