Lavoro dopo il coronavirus: cosa cambierà?

Lavoro dopo il coronavirus

L’arrivo dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha portato numerosi stravolgimenti nelle vite dei cittadini di tutto il mondo, non soltanto a causa dei problemi ma sanitari ma anche per le ripercussioni sull’economia. Andiamo a scoprire insieme come cambierà il lavoro dopo il coronavirus.

Lavoro dopo il coronavirus: cosa cambierà?

Durante il periodo di lockdown sono molte le imprese che hanno deciso di progettare nuovamente il loro consueto modo di lavorare, ricorrendo a nuovi strumenti per svolgere le loro consuete attività in modo differente.

Molte aziende hanno fatto ricorso al lavoro a distanza, per approfondire il tema vi consigliamo di leggere questa guida che vi spiegherà come funziona e come si evolverà lo Smart working. I problemi sono arrivati tuttavia soprattutto per quelle realtà che non potevano attivare il lavoro da remoto a causa della natura stesse delle proprie attività.

In ogni caso l’emergenza ha imposto la necessità di trovare nuovi schemi e ci si è resi conto che in alcuni contesti possono funzionare anche meglio rispetto alle vecchie consuetudini lavorative. Sicuramente nel futuro le attività avranno una componente molto più digitale con più incontri svolti in videoconferenza ed attività realizzate da remoto.

Molte imprese infatti hanno imparato ad ottimizzare in modo migliore i tempi morti evitando contemporaneamente gli spostamenti superflui, ottenendo quindi un risparmio sia in termini temporali che di riduzione dei costi.

Come cambierà il mercato del lavoro?

Dopo il lock down l’Italia è ripartita grazie alla voglia delle proprie imprese di riprendere l’attività. In ogni caso è rimasto un senso di difficoltà in un periodo che è ancora vissuto con profonda incertezza, sia sotto il punto di vista economico che organizzativo.

Le imprese infatti hanno dovuto fare i conti non solo con i danni economici causati dal periodo di stop forzato ma hanno necessariamente dovuto riorganizzare il proprio modo di lavorare, sia per assicurarsi di rispettare le norme di sicurezza sanitaria, sia perché sono cambiati gli schemi organizzativi delle altre imprese con cui collaborano.

Il mercato del lavoro inoltre risente anche di una forte incertezza, molte aziende infatti non riescono a garantire stabilità ai propri dipendenti a causa del danno economico patito durante la chiusura forzata.

Per tutte queste motivazioni è facile intuire che il mercato del lavoro dopo il coronavirus sarà probabilmente molto diverso da quello a cui siamo abituati. Sarà necessario che le aziende cavalchino con convinzione la spinta al cambiamento che questo particolare periodo ha portato con sé. In particolare è molto importante approfittare di questa spinta per cambiare in modo definitivo la cultura lavorativa che dovrà fare affidamento su principi come: responsabilizzazione e autonomia crescente delle risorse.

Molto probabilmente in futuro il lavoro non dovrà più essere misurato e valutato in base alle ore che il dipendente trascorrerà in ufficio ma piuttosto in base a quelli che saranno gli obiettivi prefissati e quelli raggiunti grazie al suo lavoro. Grazie a questa rivoluzione sarà possibile focalizzare l’attenzione su quali siano i metodi più efficaci per svolgere il proprio lavoro e su quali siano i risultati da raggiungere per migliorare il business aziendale.

Altrettanto importante dopo il coronavirus sarà certamente concentrarsi sull’indice di occupabilità degli individui che per riuscire ad imporsi nel mondo del lavoro avranno sempre più bisogno di potenziare le proprie competenze. Molti inoltre dovranno riconvertire la propria figura professionale in favore di nuove figure emergenti che verranno fuori con il cambiamento delle abitudini lavorative.